Il toponimo “Cinque Terre” fa la sua prima comparsa certa il 1 aprile 1448 nella Descriptio Orae Ligusticae di Giacomo Bracelli, umanista spezzino e cancelliere della Repubblica di Genova.
Questa breve frase consegna alla storia due elementi fondamentali:
L’unità geografica – Bracelli riconosce i cinque borghi come un insieme omogeneo (“quasi ad egual distanza fra loro”), anticipando la denominazione collettiva che li accompagnerà nei secoli.
La reputazione enologica – La menzione esplicita dei mercati francese e inglese conferma che, già a metà Quattrocento, il vino delle Cinque Terre vantava una fama internazionale.
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Gli studiosi concordano nel considerare questo passo la prima attestazione documentata del nome. Gli autori rinascimentali che seguirono – da Flavio Biondo a Leandro Alberti – ripresero la denominazione, ma sempre post-Bracelli, a conferma della sua priorità.
Storia Patria Genova
In sintesi, la formula “Cinque Terre” nasce quindi in ambiente umanistico-genovese nel 1448 e lega fin dall’origine territorio e vino: un binomio che, a distanza di quasi sei secoli, continua a definire l’identità di questi paesi affacciati sul mar Ligure.
Indi sorgono sulla costiera cinque terre, quasi ad egual distanza fra loro, che sono: Monterosso, Vulnezia, Cornelia, Manarola e Rio Maggiore, non solo famose in Italia, ma anche presso i Francesi e gl’Inglesi per la eccellenza del loro vino.
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